INSEGNAMENTO E BULLISMO A SCUOLA



INSEGNAMENTO E BULLISMO ALL'INTERNO DEGLI ISTITUTI SCOLASTICI

La materia oggetto di osservazione nel presente articolo è quella della responsabilità degli insegnanti durante l’orario scolastico. Secondo la prassi giurisprudenziale, l’insegnante che punisce l’alunno sbagliato senza operare le dovute verifiche deve essere sanzionato in via disciplinare.

Il fatto

Una professoressa di una scuola superiore ha punito una studentessa che aveva già riferito in presidenza di essere vittima di atti di bullismo.

Dando più credito alle accuse lanciate da chi perpetrava i comportamenti imputati alla studentessa, la professoressa, senza indagare ulteriormente in presidenza, ha isolato la vittima affibbiandole una nota disciplinare. Inoltre, la ragazza è stata costretta a ripetere un compito in classe mentre i compagni scrivevano una lettera al preside per riportarne i comportamenti negativi.

I genitori della studentessa, appreso il fatto, hanno segnalato l’accaduto alla presidenza, la quale ha emesso una sanzione disciplinare di censura nei confronti dell’insegnante. Quest’ultima ha deciso di rivolgersi al tribunale.

Il Giurisprudenza

Secondo i Tribunali italiani, il comportamento dell’insegnante, non è da sottovalutare. Il rischio è che simili e ingiusti provvedimenti possano ripetersi in futuro. La condotta di chi, non accertando a dovere i fatti, finisce per isolare la vittima di bullismo è molto grave.

Il tutto troverebbe fondamento nella legge 71/2017 contro il cyberbullismo, in cui si rafforza il ruolo educativo degli insegnanti attraverso azioni utili a contrastare condotte nocive per le vittime. In questo caso, ridicolizzare la vittima è un comportamento di una gravità tale da far scattare la censura dell’insegnante. Compito dei docenti infatti è quello di arginare le situazioni di conflitto, non certo quello di rafforzarle. 

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