Il fondo patrimoniale



Il fondo patrimoniale è uno strumento efficace per tutelare i beni di famiglia?


Il fondo patrimoniale è stato introdotto con la riforma del diritto di famiglia del 1975 ed è uno strumento attraverso il quale uno dei coniugi, entrambi o un terzo (ad es. un genitore dei coniugi) istituisce un vincolo su determinati beni (immobili, mobili registrati o titoli di credito) destinandoli ai bisogni della famiglia (non è possibile disporre di tali beni per scopi estranei alla famiglia stessa).


La costituzione del fondo patrimoniale deve avvenire con la stipula di una convenzione per atto pubblico ricevuto dal notaio in presenza di due testimoni, che verrà annotata a margine dell’atto di matrimonio e trascritta nei Registri immobiliari.


A norma dell’art. 170 c.c. «L'esecuzione sui beni del fondo e sui frutti di essi non può avere luogo per debiti che il creditore conosceva essere stati contratti per scopi estranei ai bisogni della famiglia» ciò significa che, qualora il creditore sappia che il debito non ha nulla a che vedere con i bisogni della famiglia, non potrà soddisfarsi sui beni del fondo.


Proprio questo effetto, che in teoria è solo una delle tante conseguenze della creazione del fondo, in molti casi nella pratica diventa lo scopo principale perseguito dalla coppia di coniugi e il reale motivo della creazione del fondo.


Ma è proprio vero che i beni “inseriti” nel fondo sono protetti dai creditori?


In realtà oggi l’efficacia del fondo patrimoniale da questo punto di vista si è molto attenuata.


In primo luogo va considerato che nel 2015 una modifica al codice civile ha reso pignorabile il fondo patrimoniale anche per debiti estranei alle esigenze familiari se il creditore trascrive, nei pubblici registri, il suo pignoramento entro l’anno successivo alla costituzione del fondo stesso (art. 2929 bis c.c.).


Vi è stata poi una evoluzione della giurisprudenza che nelle più recenti sentenze ha fatto rientrare nel concetto di «bisogni di famiglia» (che consentono il pignoramento dei beni inseriti nel fondo) tutta una serie di debiti, da quelli fiscali nei confronti di Agenzia Entrate Riscossione a quelli coi fornitori dell’attività lavorativa, dalla fideiussione prestata per l’azienda di famiglia, ai debiti derivanti dall’attività professionale che abbracciano la quasi totalità delle situazioni di morosità degli italiani. In questo modo oggi è aumentato il numero di creditori che possono pignorare il fondo patrimoniale in ogni momento.


Ciò non significa che il fondo patrimoniale sia diventato uno strumento del tutto inutile, ma l’opportunità della sua costituzione dovrà essere valutata attentamente, con l’ausilio di un professionista, caso per caso.

Informazioni

Consenso al trattamento dei propri dati personali ai sensi dell'art. 23 del D.LGS 196/2003 *

Privacy Policy